Con le scarpe i vostri piedi sono caldi, intrappolati e soffocati nella pelle di qualche animale. Funghi crescono nelle fessure fra le dita. E mentre camminate con le vostre scarpe fate parte anche voi dell’inquinamento più grave possibile: la velocità. E così accadono incidenti gravi, sicuri nelle vostre suole; noncuranti e distratti, gettate rifiuti taglienti e pericolosi. Camminando in questo modo le vostre ginocchia e i vostri piedi vanno in rovina, e il sudore puzzolente irradia dai vostri zoccoli. Non sentite che l'inferno vi sta già bruciando da sotto? E i vostri piedi non possono sentire il cammino della vita o la Madre Terra. Perché non vi astenete dalla bulimia della forcella (ovviamente, “per amore”), dallo scambio di saliva o dal mangiare cadaveri? Il materiale delle scarpe viene da bestie scorticate vive oppure è pelle di bambini§. Così facendo, tendete a non sentire, a non avere empatia e ad andare nell’ignoranza, sottoterra.
Contro l’ignoranza, l’abuso d’animali e il lusso, San Francesco (“il libero” nel tedesco antico) andava scalzo. Quando smettiamo, in generale, di peccare attraverso gli attaccamenti e le assuefazioni materiali, diventiamo le persone che realmente siamo, finalmente liberi dalla schiavitù materiale. Raggiungiamo moksha, 自由自在 Zìyóu zìzài , lo stato d'essere senza il burqa che copre l'anima. Anche il santo cristiano Johnny Appleseed (Giovanni/Uomo di Dio, “Semedimela”, seminatore di meli) era scalzo quando seminava meli lungo tutti gli Stati Uniti. Anche Santa Margherita da Cesolo (patrona delle donne abusate e dei matrimoni difficili) e madre Teresa di Calcutta andavano felicemente scalze anche durante camminava il freddissimo inverno pechinese. Dopo S. Francesco, gli ordini hanno seguito il suo esempio, come appunto le monache carmelitane scalze di Santa Teresa D’Avila, che probabilmente erano veramente scalze. Dai.
Puliamo via i nostri peccati o ne pagheremo il prezzo in futuro, con molti interessi. Scegliamo la soglia di dolore che possiamo tollerare e facciamoci asceti con una preghiera sincera nel cuore. La penitenza vi fa bene.
Il disegnatore migliore è Geova–Iave l’eterno, Dio onnipotente…o tu? Ad esempio, l’intervento più popolare tra le donne americane ed inglesi è quello di amputarsi un dito del piede per entrare meglio nelle loro scarpe, fatte da culatton che odiano le donne. Ci sono almeno sette tipi d’intervento per “migliorare” i pidi e indossare scarpe scomode. Allora, sei più intelligente tu di Dio? Hai scoperto TU un disegno che funziona meglio? Buahahahahaha
Secondo l’Associazione pediatrica statunitense l’87 % delle donne ha problemi ai piedi delle scarpe strette, scomode, con tacchi alti. [1]
Ogni sacrificio crea frutto. L’andare scolz rafforza la memoria [1] (e perché viviamo se non per approfondire la nostra memoria?), crea i piedi e le gambe più forti al mondo, rende i bambini più educati ed intelligenti [1], attenua del 40% i contraccolpi al corpo. Previene problemi cardiaci, funghi, vene varicose, malattie da raffreddamento e fa bene ai dischi intervertebrali.
Ed adesso, una puntata sponsorizzata dai nostri sostenitori: Adidas©®™, New Balance, Co. Ltd©®™€£¥ e Scarpe©®™Ltd, Co.€£¥ [responsabilità über-limitata]:
Ocio amici! Morirete senza scarpe, lo sapete.
Steve Gibson sta morendo lentamente, un’ora dopo l’altra, ormai da 40 anni. Abita in Alaska, dove il super-gelo causa reumatismi cronici, rovina le gambe e in alcuni casi provoca ictus mortale. Al momento continua il suo lavoro in una segheria, piangendo in ogni momento perché (come spiega l’articolo) “guadagna troppo bene”.
Lynne Allbutt (in gallese, Lina Tuttaculo),atleta e campionessa nell'ultimo giro. Appena dopo aver scattato questa foto è morta di reumatismi, spine e chiodi nei piedi, AIDS e cancro ai piedi. RIPOSI IN PACE
Non dimentichiamo Simon Giardin che cammina scalzo da 13 anni nel freddissimo Canada, aspettando ancora tante malattie ed eventualmente la morte. Dobbiamo inoltre stare attenti a non diventare scimmie transessuali a forza di seguire la moda.
Adesso torniamo al nostro programma:
Ancora, c’è il campione mondiale Eamonn Keaveney, l'irlandese che ha camminato per più di mille chilometri su tutta l’isola d’Irlanda. Abbiamo anche Abebe Bikila, medaglia d’oro nel 1960, maratoneta. Zola Budd, campionessa sudafricana a 3000 metri, Sonny Molina con tre Guinness dei primati e Nellima Pudota, che ha percorso 350 chilometri per aumentare la consapevolezza di…ho dimenticato, guardando quei fari. Eccetera eccetera, ad felicitas. Avete già capito.
Facciamo penitenza e cerchiamo di essere semplici e felici. AMEN
NOTE:
§ E come sapreste la differenza? Nessuno lo sa quando vedono, per caso, assassini seriali in giro